Enzimi nei cosmetici
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Enzimi nei cosmetici – cosa sono gli enzimi e a cosa servono nei cosmetici? Ne parliamo in questo articolo.
Cosa sono gli enzimi
Gli enzimi sono proteine formate da sequenze precise di aminoacidi che agiscono da catalizzatori. I catalizzatori sono composti che intervengono in una reazione e fanno sì che questa avvenga più velocemente. Senza di essi molte reazioni biologiche sarebbero talmente lente da essere incompatibili con i ritmi della vita. Ad esempio, reazioni che senza enzimi impiegherebbero ore, mesi o addirittura anni per giungere al termine possono avvenire in pochi minuti o secondi grazie al loro intervento.
Una volta completata la reazione gli enzimi non vengono consumati (a differenza dei reagenti), ma sono pronti per catalizzare una nuova reazione. Gli enzimi sono specifici, ovvero catalizzano reazioni specifiche, e sono sensibili a temperatura e pH. La loro specificità è una caratteristica importante, poiché non generano sottoprodotti o reazioni secondarie.
Cofattori e coenzimi
Per compiere il loro lavoro gli enzimi hanno bisogno spesso di altri composti chiamati cofattori o coenzimi (si usa il termine coenzima se si tratta di composti organici non proteici). Non tutti gli enzimi hanno bisogno di un cofattore o di un coenzima, ma quelli che lavorano con cofattore o coenzima non possono catalizzare la reazione senza.
I coenzimi sono ampiamente usati in cosmetica. Qualche esempio: vitamina C, coenzima Q10, niacinamide (non è coenzima ma precursore del coenzima NAD).
Classificazione degli enzimi
Gli enzimi si possono classificare in 6 gruppi, in base al tipo di reazione che catalizzano:
– ossidoreduttasi: enzimi che catalizzano reazioni di ossidoriduzione. Esempi di ossidoreduttasi: superossido dismutasi (SOD), perossidasi.
– transferasi: enzimi che trasferiscono un gruppo chimico da una molecola ad un’altra.
– idrolasi: enzimi che utilizzano l’acqua per rompere un legame in una molecola. Le proteasi sono classificate come idrolasi. Esempi di idrolasi (proteasi): papaina, bromelina.
– liasi: enzimi che rompono un legame in una molecola senza l’uso dell’acqua.
– isomerasi: enzimi che cambiano la struttura isomerica di una molecola.
– ligasi: enzimi che creano un legame chimico tra 2 molecole.
Enzimi nei cosmetici
Gli enzimi nei cosmetici si sono rivelati utili per diverse applicazioni. Ad esempio alcuni enzimi possono essere utilizzati per ridurre i segni dell’invecchiamento cutaneo oppure come coadiuvanti nel trattamento dell’acne o ancora per migliorare l’aspetto delle macchie cutanee. Sono di origine vegetale o biotecnologica.
Vediamo nel dettaglio gli utilizzi e gli effetti degli enzimi nei cosmetici.
Effetto antiossidante
Alcuni enzimi sono in grado di neutralizzare i radicali liberi, avendo così effetto antiossidante. Il più usato è la superossido dismutasi (o SOD, INCI: Superoxide Dismutase). Si estrae da lieviti ma si trova in gran parte degli esseri viventi nei quali svolge un’importante azione antiossidante proteggendo i target biologici dallo stress ossidativo. Nel corpo umano la SOD neutralizza l’anione superossido e genera perossido di idrogeno (H2O2) che verrà a sua volta neutralizzato dalle perossidasi. Utilizza rame e zinco come cofattori. Gli enzimi antiossidanti lavorano bene sulla superficie cutanea e non hanno bisogno di essere assorbiti.
Nei cosmetici la superossido dismutasi viene usata come antiossidante e antiage, per aiutare a prevenire macchie, rughette ed altri segni dell’invecchiamento. Gli enzimi ad azione antiossidante si possono trovare nei cosmetici antiage, anti-inquinamento e nei prodotti solari (per aiutare a contrastare il danno ossidativo indotto dai raggi UV, non come filtri solari).
Azione esfoliante
Alcuni enzimi agiscono rompendo le tight junctions, delle giunzioni cellulari che fanno sì che le cellule siano vicine le une alle altre. In questo modo viene facilitata la separazione tra le cellule e la desquamazione. La desquamazione che deriva dall’uso di esfolianti enzimatici è simile a quella naturale ed è generalmente più delicata rispetto a quella di altri esfolianti come gli alfa-idrossiacidi, per questo motivo si trovano spesso nei prodotti esfolianti per pelli sensibili. Solitamente sono meno irritanti e meglio tollerati rispetto ad altri esfolianti ma dipende sempre dalla formulazione finale del prodotto. In virtù della loro maggiore delicatezza possono essere alternati ad altri esfolianti per modulare il livello di esfoliazione. L’utilizzo di enzimi ad azione esfoliante rende la pelle più luminosa e liscia, migliora la texture e aiuta a ridurre alcuni segni dell’invecchiamento come macchie, discromie, grana della pelle irregolare.
Enzimi esfolianti più utilizzati:
– papaina (INCI: papain): è un enzima proteolitico (proteasi) che si estrae dal frutto della papaia (Carica papaya). La papaina si può trovare nei cosmetici anche come componente degli ingredienti ottenuti dal frutto della papaia.
– bromelina (INCI: bromelain): è un mix di enzimi proteolitici che si trova nel succo d’ananas. La bromelina è approvata all’uso cosmetico come cheratolitico e condizionante cutaneo.
– ficina (INCI: ficin): è un enzima proteolitico estratto dal lattice del fico (Ficus carica)
Effetto booster per la barriera cutanea
Alcuni enzimi proteolitici sono in grado di rompere le proteine in frammenti più piccoli o aminoacidi che la pelle può assorbire e sfruttare per i processi di crescita e rinnovamento cellulare. Ad esempio sono utili a questo scopo la papaina, la pepsina (INCI: pepsin) e la bromelina.
Azione conservante
Alcuni enzimi si possono sfruttare per la loro azione conservante. In particolare gli enzimi che consumano ossigeno rendono più difficile la sopravvivenza dei microrganismi che utilizzano ossigeno per le proprie funzioni vitali. Nessun enzima però è ufficialmente approvato come conservante, ovvero nessun enzima è presente in allegato V del Regolamento Europeo 1223/2009.
Leggi anche:
– alfa-idrossiacidi nei cosmetici
– beta-idrossiacidi nei cosmetici
– funzioni e struttura della cute
– esfoliazione chimica
– esfoliazione meccanica
Riferimenti:
– Smith WP, Bishop M, Gillis G, Maibach H. Topical proteolytic enzymes affect epidermal and dermal properties. Int J Cosmet Sci. 2007 Feb;29(1):15-21. doi: 10.1111/j.1467-2494.2007.00354.x. PMID: 18489307.
– CosIng
– David L Nelson Michael M Cox, I principi di biochimica di Lehninger, sesta edizione.
– Boudry I. Les formulations topiques à base d’enzymes [Topical enzyme-based formulations]. Ann Pharm Fr. 2007 Mar;65(2):142-4. French. doi: 10.1016/s0003-4509(07)90028-0. PMID: 17404548.
– Lods LM, Dres C, Johnson C, Scholz DB, Brooks GJ. The future of enzymes in cosmetics. Int J Cosmet Sci. 2000 Apr;22(2):85-94. doi: 10.1046/j.1467-2494.2000.00012.x. PMID: 18503464.
– Enzymology: Accelerating Success in the Skin Care Market, articolo di cosmeticsandtoiletries.com
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