Movimenti beauty del 2020

Pubblicato da cosmetimag il

skincare, beauty

Green, blue, clean, slow… i movimenti beauty possono avere tantissime sfaccettature. In questo articolo vediamo quelli più diffusi e chiacchierati del 2020.

Green beauty

Tra i movimenti beauty, il trend del “green” è talmente noto da non aver bisogno di presentazioni. Anzi, si è talmente radicato negli ultimi anni in Italia e nel mondo che non è più un trend ma un vero e proprio ramo della cosmesi. La green beauty si basa sui concetti di naturalità e rispetto per l’ambiente.

I termini “green”, “green beauty” o in Italia “ecobio” non sono regolamentati e non esiste alcuna legge che stabilisca cosa può essere considerato green e cosa no, non esiste una definizione ufficiale. Esistono alcune certificazioni rilasciate da enti privati che controllano che i prodotti e le aziende che intendono certificarsi soddisfino determinati requisiti stabiliti dall’ente certificatore stesso. Avere una certificazione non è obbligatorio e non averle non vuole automaticamente dire che i prodotti non siano naturali.

In generale la bellezza green promuove l’utilizzo di cosmetici formulati con materie prime di origine naturale, talvolta da agricoltura biologica. Nella maggior parte dei casi il concetto di green viene esteso anche al packaging ed alla produzione. Viene favorito l’utilizzo di imballaggi in materiali facilmente riciclabili o riciclati e la produzione mira al risparmio di energie e risorse.

Clean beauty

Anche la clean beauty non è un nuovo trend del 2020, ma quest’anno si è ulteriormente affermato. Come succede per la green beauty, anche il concetto di “clean” non è regolamentato ed ogni azienda lo interpreta a modo suo e non c’è un modo giusto ed uno sbagliato.

I concetti più ricorrenti nella filosofia clean sono 4:
sicurezza: intesa come eliminazione degli ingredienti considerati (seppur ingiustamente) “controversi” (ad esempio parabeni, alcol, sodio laurilsolfato, oli essenziali sensibilizzanti) oppure intesa come protezione della pelle (ad esempio utilizzo di tensioattivi delicati).
sostenibilità ed etica: vengono utilizzate materie prime provenienti da coltivazioni o produzioni sostenibili
trasparenza nella comunicazione con il consumatore
essenzialità e semplicità: viene rimosso tutto ciò che è superfluo come profumo e colore.

“Clean” non è sinonimo di “green”, possono esserci cosmetici “green” e “clean” o cosmetici “clean” ma non “green”.

Per approfondire l’argomento potete consultare un articolo pubblicato in precedenza: clean beauty e prodotti clean.

Slow beauty

Movimento beauty nato da qualche anno, nel 2020 è stato uno dei trend più apprezzati, in parte grazie anche  ai diversi ritmi dettati dalla pandemia. Anche per la slow beauty non esiste una definizione ufficialmente riconosciuta del termine. I concetti su cui punta di più la “bellezza lenta” sono sostenibilità, qualità, benessere, tempo per sé stessi e lentezza. Questi sono solo alcuni dei modi in cui il termine “slow” è stato interpretato. Vediamoli nel dettaglio.

SOSTENIBILITA’ E QUALITA’
Per capire come il termine “slow” possa essere collegato a sostenibilità e qualità bisogna partire da lontano, dal fast fashion e dallo slow food. Il fast fashion, la cosiddetta “moda veloce” è la moda delle grandi aziende che mettono in commercio tantissimi capi economici e spesso di scarsa qualità nel giro di poco tempo allo scopo di aumentare gli acquisti ed i consumi dei clienti. In contrapposizione al fast fashion nasce lo slow fashion, che punta su poche collezioni all’anno, preferisce l’uso di materie prime di qualità e le produzioni locali. In modo simile lo slow food è il movimento che si contrappone al fast food e che, a differenza di quest’ultimo promuove una cucina da gustare con piacere, meno processata, più genuina, rispettosa dell’ambiente e dell’alimento stesso.

La slow beauty prende ispirazione dallo slow fashion e dallo slow food e ne applica i concetti alla cosmetica. In questo senso i cosmetici “slow” puntano sulla qualità delle materie prime e della formulazione finale, i nuovi lanci di prodotti sono meno frequenti, la produzione è preferibilmente locale e su piccola scala. 

BENESSERE E TEMPO PER SE’ STESSI
La slow beauty può non riguardare il cosmetico in sé ma l’approccio che ognuno di noi ha con la cosmetica. L’applicazione di cosmetici viene considerata una coccola da gustarsi, del tempo da dedicare a sé stessi. Le routine diventano più lente e attente. Via libera a massaggi, maschere viso, impacchi, bagni caldi. Il cosmetico ed i trattamenti cosmetici diventano un modo per stare bene e sentirsi bene.

LENTEZZA
Un altro aspetto che spesso viene collegato alla slow beauty è quello di lentezza e pazienza. La bellezza lenta non promette risultati rapidi ma suggerisce routine che permettono di raggiungere risultati nel tempo. I prodotti slow antiage non sono istantanei e non cancellano i segni del tempo ma ne rallentano la comparsa.

Blue beauty

La blue beauty deve il suo nome al progetto Blue Beauty nato da un’idea di Jeannie Jarnot, fondatrice di Beauty Heroes che nel 2017 ha organizzato una giornata per ripulire la spiaggia di Oahu (Hawaii). Inizialmente la blue beauty è nata come evoluzione della green beauty che pone particolare attenzione alla salvaguardia degli oceani. I “cosmetici blu” si possono considerare cosmetici green nei quali non vengono utilizzate materie prime considerate controverse per la salute dell’ecosistema marino, come alcuni filtri solari (es. oxybenzone, octocrylene) e microplastiche. Per quanto riguarda il packaging questo movimento promuove il confezionamento minimale e plastic-free, i prodotti sfusi o refill, i prodotti solidi.

Con il tempo il progetto blue beauty è diventato più ampio e ad oggi si occupa anche di filantropia e di educazione del consumatore. Secondo la blue beauty non è più sufficiente che le aziende limitino il proprio impatto ambientale e cerca quindi di rimediare ai danni ambientali fatti in passato attraverso azioni concrete come la pulizia delle spiagge, donazioni ad associazioni ambientaliste e progetti di educazione al riciclo dei rifiuti che coinvolgono i consumatori.

Anche se non finalizzate alla protezione dell’ambiente marino, le azioni di pulizia di parchi e boschi e la creazioni di spazi verdi promossi dalle aziende cosmetiche o le donazioni ad associazioni ambientaliste sono sempre più frequenti. 

Indie beauty

L’indie beauty non riguarda il prodotto ma il brand. Questa categoria infatti comprende tutti i brand indipendenti, ovvero quei marchi che non hanno a che fare con le grandi aziende cosmetiche. Il più delle volte si tratta di brand di proprietà di piccoli e medi imprenditori che si affidano ai terzisti o, più raramente, fondano il proprio stabilimento produttivo. Grazie alla comunicazione tramite i social network i brand indie hanno riscosso tantissimo successo negli ultimi anni ed hanno avuto un ruolo importante nella creazione e nel consolidamento di nuove tendenze. 

Movimenti beauty del 2021

Sicuramente nel prossimo anno vedremo un’ulteriore affermazione di questi trend/movimenti beauty ed in futuro l’attenzione sarà sempre puntata sul rispetto dell’ambiente e sulla sostenibilità. Visto il particolare periodo storico in cui ci troviamo, nel 2021 vedremo probabilmente qualche nuovo trend relativo alla “skincare da mascherina” (o maskne) ed ai prodotti igienizzanti. Già quest’anno abbiamo assistito all’uscita di tantissimi cosmetici e prodotti specifici per trattare la pelle sotto la mascherina.


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