Rischio microbiologico dei cosmetici
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I cosmetici sono prodotti che entrano in contatto con la pelle o con le mucose e la loro sicurezza microbiologica è fondamentale. Tuttavia i consumatori sembrano non prestarci particolare attenzione.
Quando si può contaminare un cosmetico?
Nella vita del cosmetico i momenti critici per la contaminazione sono 2: il momento in cui viene prodotto ed il momento in cui viene utilizzato. Non sono molti gli studi sulla contaminazione microbiologica dei cosmetici durante l’uso.
Rischio microbiologico dei cosmetici durante la produzione
Le aziende produttrici di cosmetici mettono in pratica tutta una serie di protocolli e accortezze per rendere i cosmetici microbiologicamente sicuri. Le materie prime, il sistema conservante, la pulizia degli strumenti e degli impianti, il prodotto finito, il comportamento degli operatori e l’ambiente nel quale avviene la produzione sono solo alcuni esempi di ciò che l’azienda produttrice controlla regolarmente per garantire la qualità microbiologica dei cosmetici.
Rischio microbiologico dei cosmetici durante l'utilizzo
Dal momento in cui il prodotto viene acquistato anche il consumatore che deve fare la propria parte per salvaguardare il cosmetico dai microrganismi. Il sistema conservante nella stragrande maggioranza dei casi è efficace a proteggere il cosmetico anche in situazioni molto a rischio (pensiamo ad esempio ad uno shampoo in formato famiglia che viene usato da più persone e lasciato aperto sotto la doccia), ma in alcuni casi può non essere sufficiente. Più avanti in questo articolo parliamo di quali accorgimenti mettere in pratica per limitare il rischio microbiologico dei cosmetici.
Come riconoscere un cosmetico contaminato?
Non è sempre possibile riconoscere un cosmetico contaminato perché non è detto che ci siano segni visibili ad occhio nudo, ma possiamo fare attenzione a diversi segnali:
– presenza di microrganismi visibili: si possono vedere vere e proprie colonie, dei raggruppamenti di microrganismi (batteri, lieviti, muffe…) che appaiono come “pallini”, grumi, striature o patine sulla superficie del cosmetico o più raramente al suo interno. L’aspetto delle colonie di un cosmetico contaminato è simile all’aspetto di quelle che si possono vedere sugli alimenti andati a male.
– cambiamento delle caratteristiche sensoriali: se cambiano odore, colore, sensazione al tatto o gusto (se si tratta di prodotti per la mucosa orale o per le labbra) , il prodotto può essere contaminato. In ogni caso se queste caratteristiche cambiano nel tempo, meglio buttare il cosmetico.
– viscosità: può diminuire per opera di microrganismi che degradano gelificanti ed addensanti, ma anche a causa di altri fattori.
– separazione di fase: anche in questo caso la presenza di microrganismi che degradano gelificanti/viscosizzanti porta all’instabilità dell’emulsione ed alla separazione di fase. Non sempre la separazione di fase è causata dalla crescita microbica.
– deformazione del packaging: alcuni microrganismi producono o consumano gas. Il risultato è che il packaging risulta rigonfio oppure schiacciato. Non sempre questo effetto è opera di microrganismi.
– fuoriuscita del prodotto dalla confezione: può essere dovuto al fatto che dei microrganismi hanno prodotto del gas che riempie la confezione “spingendo” fuori il prodotto ma anche a difetti del packaging.
Cosa succede se si utilizza un cosmetico contaminato?
L’uso di un cosmetico contaminato può portare a irritazioni, prurito, eritemi e lacrimazione oculare. Bisogna fare particolare attenzione ai prodotti da applicare in prossimità degli occhi, delle mucose e delle lesioni cutanee: è più facile che causino infezioni cutanee o oftalmiche.
In alcuni studi sono stati testati diversi prodotti di make-up e skincare usati, donati dai partecipanti. Da mascara, eyeliner e polveri per il viso sono stati isolati Staphylococcus aureus, Staphylococcus epidermidis, Pseudomonas aeruginosa ed Escherichia coli. Altre indagini hanno mostrato che i microrganismi che contaminano più spesso i cosmetici sono batteri delle classi Bacillus, Staphylococcus, Pseudomonas, Enterobacter, Aspergillus, Penicillium e Candida. Le più comuni infezioni invece sono causate da S. epidermidis e S. aureus.
Come evitare di contaminare un cosmetico?
Leggere i nomi di tutte quelle specie batteriche che abbiamo appena citato non è certo rassicurante, ma possiamo stare tranquilli: il cosmetico viene formulato e testato in modo da garantire la sicurezza microbiologica.
L’azienda produttrice controlla il processo produttivo e utilizza un sistema conservante o altre strategie idonee per evitare che il cosmetico possa essere intaccato da microrganismi in condizioni d’utilizzo normali o prevedibili. Inoltre esegue dei test specifici (ad esempio il challenge test) per verificare la resistenza del prodotto verso i microrganismi. Spesso però è il comportamento del consumatore a mettere eccessivamente a dura prova il sistema conservante e causare la contaminazione del prodotto.
Consigli pratici
– non utilizzare i cosmetici dopo la scadenza. La scadenza dei cosmetici è riportata sulla confezione sotto forma di data, a fianco di una clessidra o della dicituta “exp” (dall’inglese “expiration”), oppure sotto forma di PAO (Period After Opening) ovvero il simbolo di un vasetto aperto nel quale è riportato il numero dei mesi dopo i quali il prodotto scade una volta aperto. I prodotti più utilizzati dopo la scadenza sono i mascara, seguono i rossetti e i gloss labbra, ombretti, polveri per il viso. Dopo la scadenza non sono più garantite l’efficacia del sistema conservante e la qualità del prodotto.
– richiudere sempre i contenitori: la confezione di un cosmetico serve a proteggerlo dall’ambiente esterno. In particolare se parliamo di microrganismi serve a proteggerlo dall’umidità. Considerando che molti cosmetici vengono utilizzati e conservati in bagno, un ambiente molto umido, è importante richiudere sempre le confezioni. Particolare attenzione ai cosmetici utilizzati e conservati sotto la doccia: oltre ad essere un ambiente molto umido, è anche probabile che delle goccioline di acqua entrino nei flaconi e nei barattoli aperti.
– non manomettere i prodotti: ai cosmetici non vanno aggiunte altre sostanze e non vanno diluiti. Ad esempio non si mettono il collirio o l’acqua fisiologica nel mascara secco e non si diluisce lo shampoo direttamente nel flacone.
– non toccare i cosmetici con le mani sporche: le mani sono un importante veicolo di batteri. Prima di toccare un cosmetico è meglio lavarle o, in caso non sia possibile, utilizzare uno strumento pulito per prelevare il prodotto.
– conservare i prodotti a temperature adeguate: non lasciare cosmetici sotto al sole, in macchina oppure vicino a fonti di calore. Oltre ad alterare le caratteristiche del prodotto, il calore può favorire la crescita di certi microrganismi.
– evitare l’uso di cosmetici per occhi con infezioni oculari in corso. Attenzione anche ai prodotti che sono stati usati poco prima che l’infezione si sia manifestata.
– non condividere i cosmetici con altre persone: la microflora cutanea di ognuno di noi è diversa e può essere trasferita con la condivisione di cosmetici o dei loro applicatori. Uno studio ha investigato questa abitudine ed il 61,4% dei partecipanti ha dichiarato di condividere o aver condiviso prodotti di make-up con altre persone, fenomeno che si verifica soprattutto tra le donne giovani. Una possibile occasione di condivisione di cosmetici è l’utilizzo di tester, in particolare di quelli accessibili al pubblico.
Leggi anche:
– pulizia pennelli e spugne per il make-up
– cosmetici senza conservanti
Riferimenti:
– Bashir A, Lambert P. Microbiological study of used cosmetic products: highlighting possible impact on consumer health. J Appl Microbiol. 2020;128(2):598-605. doi:10.1111/jam.14479
– The SCCS notes of guidance for the testing of cosmetic ingredients and their safety evaluation
– Giacomel CB, Dartora G, Dienfethaeler HS, Haas SE. Investigation on the use of expired make-up and microbiological contamination of mascaras. Int J Cosmet Sci. 2013;35(4):375-380. doi:10.1111/ics.12053
– Dadashi L, Dehghanzadeh R. Investigating incidence of bacterial and fungal contamination in shared cosmetic kits available in the women beauty salons. Health Promot Perspect. 2016;6(3):159-163. Published 2016 Aug 10. doi:10.15171/hpp.2016.25
– Perry B., Cosmetic microbiology, Microbiology Today vol 28, Nov 2001.
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