Filtri solari
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Classificazione e caratteristiche dei filtri solari
I filtri UV sono le sostanze “attive” nei prodotti solari, ovvero le molecole che sono in grado di proteggere la pelle dal sole. Questa sostanze sono regolamentate in modo preciso dal Regolamento Europeo 1223/2009, che nell’allegato VI specifica quali sono i 31 filtri approvati e le massime quantità consentite nelle formulazioni.
Possiamo classificarli in due categorie: filtri organici e filtri inorganici.
Classificazione dei filtri solari
Filtri organici
Nel linguaggio comune vengono chiamati anche filtri chimici, sebbene tutte le molecole siano “chimiche”. Il nome deriva dal loro meccanismo d’azione, infatti sono composti aromatici (ovvero nella loro struttura chimica sono presenti dei cicli) che assorbono la radiazione UV per poi liberarla sotto altra forma, ad esempio calore.
– ogni molecola assorbe in modo ottimale le radiazioni con una certa lunghezza d’onda
– la maggior parte dei filtri organici assorbe principalmente radiazioni con lunghezza d’onda nello spettro UVB, quindi generalmente sono più efficaci verso gli UVB.
– con il tempo si riduce la loro efficacia
– possono dare luogo a fenomeni di sensibilizzazione
Alcuni esempi per riconoscerli in etichetta: Octocrylene, Butyl methoxydibenzoyl methane (noto anche come avobenzone), Ethylhexyl methoxycinnamate, Benzophenone-3, Ethylhexyl salicylate, Homosalate, Phenyl benzoimidazole sulfonic acid…
Filtri inorganici
Sono comunemente detti filtri fisici o schermanti perché agiscono riflettendo e assorbendo la radiazione UV.
– sono efficaci sia verso gli UVA che verso gli UVB.
– sono inerti sulla pelle e non sono generalmente causa di sensibilizzazione
– possono lasciare una patina bianca dopo la stesura (whitening effect) se utilizzati nella forma non nano
– se presenti in forma “nano” sono più efficaci e migliorano applicazione e sensorialità. In questo caso è necessario specificare in etichetta che la polvere è in forma “nano”.
Riconoscerli in etichetta: Titanium dioxide, Zinc oxide
Requisiti dei filtri solari
Non tutte le molecole che assorbono i raggi UV sono filtri solari. Sviluppare un filtro UV non è affatto semplice perchè sono tanti i requisiti che deve soddisfare. Deve infatti essere:
• sicuro
• chimicamente inerte
• fotostabile
• ragionevolmente resistente ad acqua e sudore
• efficace nel proteggere la pelle dai raggi solari, preferibillmente sia UVA che UVB
• dermocompatibile : non deve favorire la comparsa di imperfezioni e deve essere non irritante
• facilmente utilizzabile nella formula: deve essere compatibile con altri ingredienti e filtri, essere stabile in emulsione, lavorabile, trasparente o bianco (o comunque non deve macchiare i vestiti o la pelle),
• gradevole all’applicazione: è meglio se ha un tocco secco e leggero, non unto.
Il marketing richiede anche che sia:
• “cruelty-free”
• rispettoso dell’ambiente
• prodotto in modo etico
• non troppo costoso
Attenzione: per essere considerato filtro solare deve essere approvato come tale dalla commissione Europea ed essere quindi inserito nell’allegato VI del Regolamento Europeo sui cosmetici. Tutte le altre sostanze, anche se approvate ad uso cosmetico, non possono essere considerate filtri solari. Ad esempio l’ossido di zinco, pur avendo proprietà schermanti non è presente nell’allegato VI quindi non può essere considerato filtro solare. Si può comunque inserire nella formula per aumentare l’SPF misurato in fase di test.
Protezione UVA + UVB
Generalmente i filtri solari organici sono più efficaci verso gli UVB che verso gli UVA, ma la legge richiede che la protezione UVA sia almeno pari ad 1/3 di quella UVB. La protezione verso UVA è dichiarate in etichetta con il simbolo “UVA” cerchiato.
L’utilizzo nel cosmetico di un mix di filtri, sia organici che inorganici, permette di avere una protezione ottimale sia verso UVA che verso UVB e una texture piacevole del prodotto, riducendo il rischio di sensibilizzazione cutanea.
L’inserimento di più filtri nella formula permette anche di raggiungere SPF più alti.
comunque, quindi
Leggi anche:
– i raggi UV – il fototipo cutaneo – scegliere il prodotto solare giusto – proteggere i capelli dal sole
Riferimenti:
– Dale Wilson B, Moon S, Armstrong F. Comprehensive review of ultraviolet radiation and the current status on sunscreens. J Clin Aesthet Dermatol. 2012;5(9):18-23.
– Latha MS, Martis J, Shobha V, et al. Sunscreening agents: a review. J Clin Aesthet Dermatol. 2013;6(1):16-26.
– Mancuso, J.B., Maruthi, R., Wang, S.Q. et al. Sunscreens: An Update. Am J Clin Dermatol 18, 643–650 (2017).
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